Discussione:
Glicemia postprandiale
(troppo vecchio per rispondere)
romyr
2006-03-15 17:35:50 UTC
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Quando la misurate ? 2 ore dopo l' inizio o la fine del pasto ?
Io ho chiesto ad alcuni diabetologi e non hanno saputo dari una risposta
precisa.
L'ultimo, che mi sembrava il più preparato, mi ha detto 2 ore dalla fine.

Non è una inutile sottigliezza: in quel periodo i valori somo nella parte
discendente della curva e 20 minuti o mezz'ora fanno la differenza.

Ciao a tutti
LazyDog
2006-03-15 19:38:27 UTC
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Post by romyr
Quando la misurate ? 2 ore dopo l' inizio o la fine del pasto ?
Io ho chiesto ad alcuni diabetologi e non hanno saputo dari una risposta
precisa.
L'ultimo, che mi sembrava il più preparato, mi ha detto 2 ore dalla fine.
Non è una inutile sottigliezza: in quel periodo i valori somo nella parte
discendente della curva e 20 minuti o mezz'ora fanno la differenza.
Ciao a tutti
Sono stato redarguito in quanto all'inizio calcolavo le 2 ore dalla
fine del pasto, mentre, al centro diabetologico di Ponte Nuovo, mi e'
stato detto che il calcolo delle due ore deve prendere come base l'ora
(ed il minuto!) dell'inizio del pasto. Spero ardentemente, ma non ci
credo, che abbia ragione il diabetologo che hai consultato da ultimo.
Saluti

Sergio Firenze
pino
2006-03-15 20:10:51 UTC
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Ciao ,a rigor di logica credo che dopo i pasti debba interdersi alla fine
di questi,quindi le 2 ore vanno contate dalla fine.Il mio diabetologo nel
consegnarni il diario l'aveva anche scritto sopra.Una volta che ho
provato,per l'appunto,un 20-30 minuti prima del consueto,ho riscontrato un
valore di 120 a fronte di assestamenti precedenti variabili dai 71 a
101:Ciao a tutti
Post by romyr
Quando la misurate ? 2 ore dopo l' inizio o la fine del pasto ?
Io ho chiesto ad alcuni diabetologi e non hanno saputo dari una risposta
precisa.
L'ultimo, che mi sembrava il più preparato, mi ha detto 2 ore dalla fine.
Non è una inutile sottigliezza: in quel periodo i valori somo nella parte
discendente della curva e 20 minuti o mezz'ora fanno la differenza.
Ciao a tutti
LazyDog
2006-03-16 05:57:03 UTC
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Post by pino
Ciao ,a rigor di logica credo che dopo i pasti debba interdersi alla fine
di questi,quindi le 2 ore vanno contate dalla fine.Il mio diabetologo nel
consegnarni il diario l'aveva anche scritto sopra.Una volta che ho
provato,per l'appunto,un 20-30 minuti prima del consueto,ho riscontrato un
valore di 120 a fronte di assestamenti precedenti variabili dai 71 a
<cut>
Buono a sapersi!; il 3/4/06, quando avro' la nuova visita con il
diabetologo (nuovo anche lui o lei; visto che la precedente mi ha
lasciato, per parto, e da metà dicembre sono senza diabetologo di
riferimento) una delle cose che gli chiedero' sara' proprio questa.
Saluti
Sergio Firenze
romyr
2006-03-16 10:37:14 UTC
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Post by LazyDog
Buono a sapersi!; il 3/4/06, quando avro' la nuova visita con il
diabetologo (nuovo anche lui o lei; visto che la precedente mi ha
lasciato, per parto, e da metà dicembre sono senza diabetologo di
riferimento) una delle cose che gli chiedero' sara' proprio questa.
Saluti
Sergio Firenze
OK e facci sapere.

Ciao
Roberto da casa
2006-03-16 17:43:38 UTC
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Post by romyr
Quando la misurate ? 2 ore dopo l' inizio o la fine del pasto ?
Io ho chiesto ad alcuni diabetologi e non hanno saputo dari una risposta
precisa.
L'ultimo, che mi sembrava il più preparato, mi ha detto 2 ore dalla fine.
Non è una inutile sottigliezza: in quel periodo i valori somo nella parte
discendente della curva e 20 minuti o mezz'ora fanno la differenza.
Io eseguo il controllo 2 ore dopo la fine dei pasti.
Post by romyr
Ciao a tutti
--
Roberto
-----------------------------------------------
il Sito Comune di it.comp.appl.access
http://www.sitocomune.com
-----------------------------------------------
LazyDog
2006-03-19 07:03:58 UTC
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On Thu, 16 Mar 2006 17:43:38 GMT, "Roberto da casa"
<***@libero.it> wrote:

<cut>
Post by Roberto da casa
Io eseguo il controllo 2 ore dopo la fine dei pasti.
Post by romyr
Ciao a tutti
Restando sempre in attesa della visita di controllo per avere
informazioni + certe, ho spulciato un file .pdf della Bayer,
autocontrollo_diabete_Bayer.pdf. dove, a pag. 13. la domanda su quando
effettuare il controllo glicemico postprandiale viene così Formulata "
Un'ora o due ore dopo aver iniziato il pasto? Questo lo deciderà il
medico ...". Certo trovare buone notizie è + difficile che trovare una
pepita d'oro!! Con delusione, ma rimanendo in attesa di conferma o di
una ben + gradita smentita, che comunicherò subito appena conosciuta,
un saluto da
Sergio Firenze
romyr
2006-03-19 08:01:53 UTC
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Post by LazyDog
Un'ora o due ore dopo aver iniziato il pasto? Questo lo deciderà il
medico ...". Certo trovare buone notizie è + difficile che trovare una
pepita d'oro!! Con delusione, ma rimanendo in attesa di conferma o di
una ben + gradita smentita, che comunicherò subito appena conosciuta,
un saluto da
L'avevo trovato anch'io.Purtroppo altre informazioni sicure non ne ho viste.

Però ho fatto il seguente ragionamento (correggetemi se sbaglio).

La misura postprandiale dovrebbe rappresentare la glicemia dopo la
digestione e l'elaborazione dei nutrienti che dopo 2 ore appunto dovrebbe
essere terminata.

Se ad esempio il mio pranzo dura 1 ora, non tutte le sostanze che ho
ingerito sono state elaborate e trasformate il glucosio, pertanto ho una
misurazione "in corso d'opera"
Se poi (esagero tanto per fare un esempio) il pranzo durasse 2 ore, quando
ho ingerito in ultimo non sarebbe neanche ancora preso in considerazione.

Pertanto (ma ammetto di dare un parere...interessato !) io credo che la cosa
più logica siano le 2 ore dalla fine del pranzo, quando tutto i processi di
trasformazione sono ormai terminati.

Cosa ne dite ?

Ciao e buona domenica a tutti.
LazyDog
2006-03-19 11:49:24 UTC
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On Sun, 19 Mar 2006 09:01:53 +0100, "romyr" <***@tin.it> wrote:

<cut>
Post by romyr
L'avevo trovato anch'io.Purtroppo altre informazioni sicure non ne ho viste.
Però ho fatto il seguente ragionamento (correggetemi se sbaglio).
La misura postprandiale dovrebbe rappresentare la glicemia dopo la
digestione e l'elaborazione dei nutrienti che dopo 2 ore appunto dovrebbe
essere terminata.
Se ad esempio il mio pranzo dura 1 ora, non tutte le sostanze che ho
ingerito sono state elaborate e trasformate il glucosio, pertanto ho una
misurazione "in corso d'opera"
Se poi (esagero tanto per fare un esempio) il pranzo durasse 2 ore, quando
ho ingerito in ultimo non sarebbe neanche ancora preso in considerazione.
Pertanto (ma ammetto di dare un parere...interessato !) io credo che la cosa
più logica siano le 2 ore dalla fine del pranzo, quando tutto i processi di
trasformazione sono ormai terminati.
Cosa ne dite ?
Ciao e buona domenica a tutti.
Un ragionamento simile era venuto in mente anche a me (senz'altro
dopo, non voglio primogeniture), memore, tral'altro, di un mitico
pranzo di nozze a cui parteciparono i miei nell'alta Italia, che tra
una portata e l'altra passava una mezz'ora impegnabile in passeggiate
digestive nel parco annesso al locale, e che durò, credo, sulle 6-7
ore; nell'attualità, credo che pasti dalla durata > di 30 minuti
siano una rarità; mi verrebbe voglia di concentrare alla fine pasto
tutti i carboidrati, ma il danno lo farei a me e non certo a chi ha
elaborato sto cacchio di regola.
Anche altri pazienti avevano interpretato le 2 ore da considerare
dalla fine del pasto, prima che l'infermiera del corso, con accanto
relative dottoresse, ci precisasse che si doveva intendere
dall'inizio.
Mi tocchera' seguire l'antico detto gramsciano "Pessimismo della
ragione, ottimismo della volontà", anche se mi sembra un po'
schizofrenico.
Appena uno di noi avrà delle nuove, le posterà qui per rendere
partcepi gli altri, spero.

Saluti e salute, ma tanta!, a tutti.

Sergio da Firenze
LazyDog
2006-03-29 14:35:51 UTC
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Post by romyr
Quando la misurate ? 2 ore dopo l' inizio o la fine del pasto ?
Io ho chiesto ad alcuni diabetologi e non hanno saputo dari una risposta
precisa.
L'ultimo, che mi sembrava il più preparato, mi ha detto 2 ore dalla fine.
Non è una inutile sottigliezza: in quel periodo i valori somo nella parte
discendente della curva e 20 minuti o mezz'ora fanno la differenza.
Ciao a tutti
Ciao,
posso confermare quanto mi hanno detto 1 ora e1/2 fa al mio
Centro Diabetolologico (facendo parte di uno studio pilota, mi hanno
chiamato ed oggi pomeriggio ho incontrato la dottoressa a cui ho posto
la domanda) e cioè che le due ore vanno calcolate a partire
dall'inizio del pasto; i valori presi dopo 2 ore dalla fine del pasto
sono, come giustamente affermi, + bassi, ma proprio per questo
rischiano di far sottostimare il problema.
Oggi ho fatto la visita al Ponte Novo, ma il 3/4 ne ho
un'altra a Monna Tessa, dove chiederò la stessa cosa, ma immagino che
a Firenze regni la scuola delle 2 ore da inizio pranzo.
Dall'inizio di dicembre sono rimasto senza diabetologa di
riferimento, causa doglie; iscrivendomi ad un corso dietologico,
accettando di partecipare ad uno studio a doppio cieco su un farmaco
antidiabetico, sono riuscito ad ottenere di essere seguito ugualmente
dal SSN e, nonostante le carenze organizzative riscontrate, per ora, e
sottolineo per ora e nonostante varie smagliature, mi sento
complessivamente soddisfatto dell'assistenza ricevuta. L'importante è
che abbia in futuro buone ragioni per continuare ad affermarlo.
Saltoni a tutti
Sergio da Firenze
romyr
2006-03-30 06:09:46 UTC
Permalink
Post by LazyDog
posso confermare quanto mi hanno detto 1 ora e1/2 fa al mio
Centro Diabetolologico (facendo parte di uno studio pilota, mi hanno
chiamato ed oggi pomeriggio ho incontrato la dottoressa a cui ho posto
la domanda) e cioè che le due ore vanno calcolate a partire
dall'inizio del pasto; i valori presi dopo 2 ore dalla fine del pasto
sono, come giustamente affermi, + bassi, ma proprio per questo
rischiano di far sottostimare il problema.
Oggi ho fatto la visita al Ponte Novo, ma il 3/4 ne ho
un'altra a Monna Tessa, dove chiederò la stessa cosa, ma immagino che
a Firenze regni la scuola delle 2 ore da inizio pranzo.
Dall'inizio di dicembre sono rimasto senza diabetologa di
riferimento, causa doglie; iscrivendomi ad un corso dietologico,
accettando di partecipare ad uno studio a doppio cieco su un farmaco
antidiabetico, sono riuscito ad ottenere di essere seguito ugualmente
dal SSN e, nonostante le carenze organizzative riscontrate, per ora, e
sottolineo per ora e nonostante varie smagliature, mi sento
complessivamente soddisfatto dell'assistenza ricevuta. L'importante è
che abbia in futuro buone ragioni per continuare ad affermarlo.
Saltoni a tutti
Sergio da Firenze
Ciao Sergio. Sei stato molo esauriente.

Effettivamente anche a me l'unico diebetologo che si è dimostrato più
informato ha detto che in Italia la tendenza era per le 2 ore fine pasto,
mentre la scuola americana (come pure quella che mi citi tu, ancor più se
parliamo di uno studio pilota) sostiene l' inizio pasto.

Tutto sommato penso che la questione si possa risolvere senza troppa fatica:
in fondo quello che interessa veramente è di mantenere l' emoglobina glicata
a valori il più possibile bassi; sotto il 7 o meglio sotto il 6.

A questo punto si possono usare indifferentemente (quasi) i due sistemi:
basta dare i limiti adeguati ad ognuno di essi.
Ad esempio se si prende per buono un 130 da fine pasto, l'equivalente
potrebbe essere 150 dall' inizio. Ho messo due valori grossolani, tanto per
intenderci.

Cosa ne dici ?

Ciao e ricambio gli auguri a te e agli amici del NG.
LazyDog
2006-03-30 11:30:49 UTC
Permalink
On Thu, 30 Mar 2006 08:09:46 +0200, "romyr" <***@tin.it> wrote:

<cut<
Post by romyr
Ciao Sergio. Sei stato molo esauriente.
Effettivamente anche a me l'unico diebetologo che si è dimostrato più
informato ha detto che in Italia la tendenza era per le 2 ore fine pasto,
mentre la scuola americana (come pure quella che mi citi tu, ancor più se
parliamo di uno studio pilota) sostiene l' inizio pasto.
Per essere esatti, la rivelazione che avevo sistematicamente
sottostimato le mie glicemie l'ho avuto ad un corso di dietologia,
insieme ad un'altra paziente, che aveva la mia stessa diabetologa di
riferimento, ascoltando un'infermiera che ci faceva un ripasso sulla
teoria e prassi della lotta contro il diabete. Si vede , io credo, che
la diabetologa ora diventata mamma dava per scontato che noi sapessimo
che le due ore andavano conteggiate dall'inizio del pasto, visto
anche che gli altri pazienti presenti al corso davano per nota la
cosa. La dottoressa di Ponte Nuovo che segue il "TRESOR-kidney, studio
multicentrico di fase 3 ..." (non mi chiedere cosa vuol dire, in
quanto non lo so!!!!) fa parte stabilmente della struttura di detto
centro diabetico e mi ha risposto, presumo, qua talis e non in quanto
partecipante a tale sperimentazione.
Post by romyr
in fondo quello che interessa veramente è di mantenere l' emoglobina glicata
a valori il più possibile bassi; sotto il 7 o meglio sotto il 6.
Io sono partito da 9,3, poi 9, poi 8,7 ( ero stato illuso di essere
passato a 7,7, ma la dott.sa, un'altra di Ponte Nuovo che non era
riuscita a stampare l'analisi al PC, aveva letto male il dato e mi
aveva scritto 7,7, illudendomi prima, con l'inevitabile delusione poi)
ed ora 8,4.
Post by romyr
basta dare i limiti adeguati ad ognuno di essi.
Ad esempio se si prende per buono un 130 da fine pasto, l'equivalente
potrebbe essere 150 dall' inizio. Ho messo due valori grossolani, tanto per
intenderci.
Cosa ne dici ?
Ciao e ricambio gli auguri a te e agli amici del NG.
Io, purtroppo, per mancanza di chiarezza di chi di dovere, ho per
circa 2 mesi preso i valori post-pasto in modo errato, anche perchè
chi li leggeva aveva tutti i motivi di crederli acquisiti in modo
corretto, per cui una terapia insufficiente è stata forse ritenuta +
efficace del reale; in secondo luogo, se il dato acquisito 2 ore dopo
inizio pasto localizza con buona esattezza il valore massimo della
glicemia in quell'area temporale, allora preferisco acquisire sto
cavolo di dato direttamente invece che calcolarlo in modo impreciso
sulla base di supposte regolarità empiriche, che nel caso particolare
possini anche risultare fuorivianti, vista la variabilità individuale
che potrebbe caratterizzare un certo caso.
Questo, ovviamente, e' solo il mio pensiero, e sempre salvo errori,
orrori e imprecisioni.
Saluti da Sergio di Firenze, esperto e deluso saltatore glicemico; ho
iniziato a prendere un nuovo farmaco e la glicemia postcolazione, che
tale farmaco doveva elettivamente combattere, era 242, per poi
scendere a 122 pre-pranzo; i salti glicemici sono, dicono, una vera
manna per la sallute!!!!!!!!!
Arcisaluti scoraggiati, ma non arresi!!!!
LazyDog
2006-04-03 15:06:53 UTC
Permalink
<cut>
Salve,
mantengo la promessa, ma la risposta non è decisiva, come
invece mi sarei aspettato: arrivo a Monna Tessa dopo aver iniziato il
pranzo alle 12:30 precise, in modo che alle 14:30 mi possano fare
l'analisi del sangue per determinare la glicemia postaprandiale;
nell'attesa, parlando con alcuni frequentatori abituali vengo a sapere
che di solito il calcolo delle 2 ore lo fanno dalla fine del pasto, e
lo stesso mi dice l'infermiera addetta al prelievo, per cui la mia
teoria della scuola fiorentina sembra andare a farsi benedire. Per
scrupolo, alla dottoressa che, dopo 1 e mezza ore di attesa, mi
chiama per commentare e comunicarmi gli esiti degli esami
(finalmente buoni, sempre nei limiti) chiedo come conteggiare le
famigerate 2 ore, e la sua risposta è stata dall'inizio del pasto.
All'interno della stessa struttura mi sembra che l'accordo manchi, e
"grande è la confusione sotto il cielo"; io, per sicurezza, seguirò la
procedura del calcolo delle 2 ore da inizio posto, perchè mi convince
di + il detto "il medico pietoso fa la piaga purulenta", ma senza
nessuna sicurezza di essere nel giusto.
Saluti e salute a tutti

Sergio da Firenze
Roberto da casa
2006-04-04 08:40:21 UTC
Permalink
Post by LazyDog
<cut>
Salve,
mantengo la promessa, ma la risposta non è decisiva, come
invece mi sarei aspettato: arrivo a Monna Tessa dopo aver iniziato il
pranzo alle 12:30 precise, in modo che alle 14:30 mi possano fare
l'analisi del sangue per determinare la glicemia postaprandiale;
nell'attesa, parlando con alcuni frequentatori abituali vengo a sapere
che di solito il calcolo delle 2 ore lo fanno dalla fine del pasto, e
lo stesso mi dice l'infermiera addetta al prelievo, per cui la mia
teoria della scuola fiorentina sembra andare a farsi benedire. Per
scrupolo, alla dottoressa che, dopo 1 e mezza ore di attesa, mi
chiama per commentare e comunicarmi gli esiti degli esami
(finalmente buoni, sempre nei limiti) chiedo come conteggiare le
famigerate 2 ore, e la sua risposta è stata dall'inizio del pasto.
All'interno della stessa struttura mi sembra che l'accordo manchi, e
"grande è la confusione sotto il cielo"; io, per sicurezza, seguirò la
procedura del calcolo delle 2 ore da inizio posto, perchè mi convince
di + il detto "il medico pietoso fa la piaga purulenta", ma senza
nessuna sicurezza di essere nel giusto.
Saluti e salute a tutti
Fermo restando che la misurazione per la rilevazione del livello di glicemia
postprandiale l'ho sempre fatta due ore dopo la fine del pasto, a mio avviso
si sta discutendo di un problema che non ha una importanza fondamentale.
Ormai è appurato che l'unico vero esame che rileva lo stato del diabete con
un valore in assoluto sia quello relativo all'emoglobina glicata.
La misurazione domestica del livello della glicemia è importante nella
gestione della terapia solo come valore tendenziale, quindi relativo e non
assoluto; insomma credo che sia giusto misurarsela SEMPRE a due ora
dall'inizio o SEMPRE a due ore dalla fine del pasto e quindi, in situazioni
similari, rilevare la tendenza; certo i valori tra il prima ed il dopo sono
diversi come sono diversi e non confrontabili quelli di una misurazione dopo
un pasto a norma di dieta per diabetici con quelli di una misurazione
effettuata dopo un pranzo di nozze.
Insomma, a mio avviso, i valori delle misurazioni della glicemia
postprandiale devono essere fatti in maniera da essere confrontabili;
ritengo che sia il thrend dell'andamento dei valori glicemici e non il loro
valore assoluto ad indicare se la terapia e la dieta sono adeguate a cercare
di compensare la glicemia; per il resto credo che sia meglio interpretare
quanto indicato nell'analisi della emoglobina glicata.
Certo è che, poichè i dati rilevati dalle misurazioni li deve innanzitutto
interpretare il nostro diabetologo, è necessario che sia lui a stabilire
certe regole.
Io non sceglierei il mio diabetologo in base a quando mi dice di misurarmi
la glicemia postprandiale, ma in base alla capacità che ha di modulare dieta
e terapia in base ai dati rilevati con le misurazioni e quindi dei risultati
che riesce ad ottenere.
Post by LazyDog
Sergio da Firenze
--
Roberto
LazyDog
2006-04-04 11:05:30 UTC
Permalink
On Tue, 04 Apr 2006 08:40:21 GMT, "Roberto da casa"
<cut>
Post by Roberto da casa
Fermo restando che la misurazione per la rilevazione del livello di glicemia
postprandiale l'ho sempre fatta due ore dopo la fine del pasto, a mio avviso
si sta discutendo di un problema che non ha una importanza fondamentale.
Ormai è appurato che l'unico vero esame che rileva lo stato del diabete con
un valore in assoluto sia quello relativo all'emoglobina glicata.
La misurazione domestica del livello della glicemia è importante nella
gestione della terapia solo come valore tendenziale, quindi relativo e non
assoluto; insomma credo che sia giusto misurarsela SEMPRE a due ora
dall'inizio o SEMPRE a due ore dalla fine del pasto e quindi, in situazioni
similari, rilevare la tendenza; certo i valori tra il prima ed il dopo sono
diversi come sono diversi e non confrontabili quelli di una misurazione dopo
un pasto a norma di dieta per diabetici con quelli di una misurazione
effettuata dopo un pranzo di nozze.
Insomma, a mio avviso, i valori delle misurazioni della glicemia
postprandiale devono essere fatti in maniera da essere confrontabili;
ritengo che sia il thrend dell'andamento dei valori glicemici e non il loro
valore assoluto ad indicare se la terapia e la dieta sono adeguate a cercare
di compensare la glicemia; per il resto credo che sia meglio interpretare
quanto indicato nell'analisi della emoglobina glicata.
Certo è che, poichè i dati rilevati dalle misurazioni li deve innanzitutto
interpretare il nostro diabetologo, è necessario che sia lui a stabilire
certe regole.
Io non sceglierei il mio diabetologo in base a quando mi dice di misurarmi
la glicemia postprandiale, ma in base alla capacità che ha di modulare dieta
e terapia in base ai dati rilevati con le misurazioni e quindi dei risultati
che riesce ad ottenere.
<cut>
Sono d'accordo su quanto detto; integrerei però il tutto con 3
osservazioni:
1. è scocciante scoprire dopo 3 mesi che la tua interpretazione del
momento del controllo è diversa da quella del centro diabetologico, in
quanto non mi hanno detto nulla al riguardo, per cui per quei 3 mesi
le mie glicemie sono risultate sottostimate, il che non mi sembra
bello.
2. sono perplesso per il fatto che all'interno di una stessa strurrura
esistano divergenze di tale fatta, per cui valori, ad esempio, sotto
il 200, in quanto presi con un modo, se presi nell'altro, potrebbero
essere superiori a tale fatidica cifra,
3. la glicata ti da una media, dato fondamentale, ma non ti dice se
nell'arco della giornata tu hai sbalzi glicemici molto forti (tipo da
iperglicemia a moderata ipoglicemia) o se il trend non è molto
frastagliato, quindi senza picchi e valli molto accentuati,
l'importante ' che il paziente sappia e sia edotto dal diabetologo su
come effettuarla, per evitare interpretazioni erronee dei dati; nel
mio caso, soffro particoiarmente dell'effetto alba, tipo , per esempio
reale, 250 dopo colazione, mentre dopo pranzo e/o cena sto sotto i
180, e quindi la terapia farmacologia e' stata variata in modo
mirato per contrastare l'iperglicemia postcolazione.
Saluti da
Sergio Firenze
Roberto da casa
2006-04-04 13:38:01 UTC
Permalink
Post by LazyDog
On Tue, 04 Apr 2006 08:40:21 GMT, "Roberto da casa"
<cut>
Post by Roberto da casa
Fermo restando che la misurazione per la rilevazione del livello di glicemia
postprandiale l'ho sempre fatta due ore dopo la fine del pasto, a mio avviso
si sta discutendo di un problema che non ha una importanza fondamentale.
Ormai è appurato che l'unico vero esame che rileva lo stato del diabete con
un valore in assoluto sia quello relativo all'emoglobina glicata.
La misurazione domestica del livello della glicemia è importante nella
gestione della terapia solo come valore tendenziale, quindi relativo e non
assoluto; insomma credo che sia giusto misurarsela SEMPRE a due ora
dall'inizio o SEMPRE a due ore dalla fine del pasto e quindi, in situazioni
similari, rilevare la tendenza; certo i valori tra il prima ed il dopo sono
diversi come sono diversi e non confrontabili quelli di una misurazione dopo
un pasto a norma di dieta per diabetici con quelli di una misurazione
effettuata dopo un pranzo di nozze.
Insomma, a mio avviso, i valori delle misurazioni della glicemia
postprandiale devono essere fatti in maniera da essere confrontabili;
ritengo che sia il thrend dell'andamento dei valori glicemici e non il loro
valore assoluto ad indicare se la terapia e la dieta sono adeguate a cercare
di compensare la glicemia; per il resto credo che sia meglio interpretare
quanto indicato nell'analisi della emoglobina glicata.
Certo è che, poichè i dati rilevati dalle misurazioni li deve innanzitutto
interpretare il nostro diabetologo, è necessario che sia lui a stabilire
certe regole.
Io non sceglierei il mio diabetologo in base a quando mi dice di misurarmi
la glicemia postprandiale, ma in base alla capacità che ha di modulare dieta
e terapia in base ai dati rilevati con le misurazioni e quindi dei risultati
che riesce ad ottenere.
<cut>
Sono d'accordo su quanto detto; integrerei però il tutto con 3
1. è scocciante scoprire dopo 3 mesi che la tua interpretazione del
momento del controllo è diversa da quella del centro diabetologico, in
quanto non mi hanno detto nulla al riguardo, per cui per quei 3 mesi
le mie glicemie sono risultate sottostimate, il che non mi sembra
bello.
Strano che tu dica di essere d'accordo con quanto ho scritto, ma poi
continui a sostenere importante sapere se è più giusto effetture certe
rilevazioni mezz'ora prima o dopo dando un significato determinante ai
valori assoluti rilevati invece, come io ho asserito, di dare importanza
all'andamento di quei valori nel tempo.
Ritengo che poi il medico possa dare un significato ai valori in assoluto
quando sa come e quando sono sati rilevati: credo che il nostro compito di
pazienti non sia quello di interpretare autonomamente i risultati delle
misurazioni, ma sia quello di effettuarle scrupolosamente rispetto alle
indicazioni ricevute e poi metterle a disposizioni del medico che deve
decidere il da farsi.
Insomma è come misurarsi la temperatura corporea: a noi spetta saperlo fare,
ma le conclusioni e la terapia sotto tutti i punti di vista è necessario
lasciarle al medico.
Post by LazyDog
2. sono perplesso per il fatto che all'interno di una stessa strurrura
esistano divergenze di tale fatta, per cui valori, ad esempio, sotto
il 200, in quanto presi con un modo, se presi nell'altro, potrebbero
essere superiori a tale fatidica cifra,
Tu parti dal presupposto che la medicina sia una scienza esatta, mentre
invece non è così ed il modo della sperimentazione dei nuovi farmaci sugli
animali prima e sull'uomo poi ne sono la dimostrazione: tali test possono
essere particolarmente accurati e fatti con scrupolo, ma le decisioni di
applicarli sono basate più sulla scienza della statistica che sulla scienza
della medicina.
Un nuivo farmaco viene commercializzato non quando si ha la certezza che sia
efficace, ma quando si ritiene che abbia prodotto una buona percentuale di
guarigioni e non sono emerse particolari controindicazioni particolarmente
perniciose.
Tutti i protocolli che vengono rigorosamente usati oggi in medicina ed in
chirurgia sono basati su rilevazioni statistiche, tanto è vero che la
medicina alternativa stenta ad essere accettata non perché scientificamente
rilevante, ma perché non corredata da una storia documentata di risultati.
Per far accettare discipline come l'agopuntura è stato necessario che dei
pionieri pur di sperimentare si siano fatti radiare dall'ordine dei medici,
poi grazie al loro sacrificio ed alla loro tenacia hanno messo insieme una
documentazione che ha permesso di accettare l'agopuntura es il suo
insegnamento nelle università.
Non trovo affatto scandaloso che all'interno di una stessa struttura
sanitaria esistano punti di vista diversi sull'orario di misurazione del
livello glicemico; importante che il tutto sia congruente all'interno di un
protocollo che il medico segue per compensare la tua glicemia: se è quello
giusto o meno saranno i risultati a stabilirlo. Capisco che, visto che si
tratta della tua salute, gradiresti una maggiore certezza, ma come dicevo
prima non credo proprio che la medicina sia una scienza esatta.
Post by LazyDog
3. la glicata ti da una media, dato fondamentale, ma non ti dice se
nell'arco della giornata tu hai sbalzi glicemici molto forti (tipo da
iperglicemia a moderata ipoglicemia) o se il trend non è molto
frastagliato, quindi senza picchi e valli molto accentuati,
l'importante ' che il paziente sappia e sia edotto dal diabetologo su
come effettuarla, per evitare interpretazioni erronee dei dati;
Scusami, ma pensi che spetti a te dare autonomamente un interpretazione dell
misurazioni del livello glicemico?
Se fosse così potresti fare a meno di andare da un medico.
Post by LazyDog
nel
mio caso, soffro particoiarmente dell'effetto alba, tipo , per esempio
reale, 250 dopo colazione, mentre dopo pranzo e/o cena sto sotto i
180, e quindi la terapia farmacologia e' stata variata in modo
mirato per contrastare l'iperglicemia postcolazione.
Questo dimostra che tu devi limitarti ad effettuare le misurazioni quando ti
vengono richieste da chi poi deciderà sulla terapia, senza crearti troppi
interrogativi a quanto pare "angoscianti"; credo che la cosa corretta sia
fare in modo che nel tempo i valori dell misurazioni siano confrontabili,
ovvero avvengano nel tempo nelle stesse condizioni di lontananza dai pasti.
Se comunque può esserti utile ti dico che anche io ho i miei picchi
iperglicemici la mattina a digiuno, ovvero a prescindere dalla prima
colazione, mentre ho le mie punte "positive" la sera (normalmente tra i 75 e
i 105); però se il pomeriggio schiaccio un pisolino la sera mi ritrovo con
la glicemia alta come la mattina a digiuno: è come se quando dormo si
addormenti anche il mio pancreas che smette così di produrre insulina.
Post by LazyDog
Saluti da
Sergio Firenze
Ciao
--
Roberto
LazyDog
2006-04-06 07:24:34 UTC
Permalink
On Tue, 04 Apr 2006 13:38:01 GMT, "Roberto da casa"
<***@libero.it> wrote:

<cut>
Post by Roberto da casa
Strano che tu dica di essere d'accordo con quanto ho scritto, ma poi
continui a sostenere importante sapere se è più giusto effetture certe
rilevazioni mezz'ora prima o dopo dando un significato determinante ai
valori assoluti rilevati invece, come io ho asserito, di dare importanza
all'andamento di quei valori nel tempo.
Ritengo che poi il medico possa dare un significato ai valori in assoluto
quando sa come e quando sono sati rilevati: credo che il nostro compito di
pazienti non sia quello di interpretare autonomamente i risultati delle
misurazioni, ma sia quello di effettuarle scrupolosamente rispetto alle
indicazioni ricevute e poi metterle a disposizioni del medico che deve
decidere il da farsi.
Insomma è come misurarsi la temperatura corporea: a noi spetta saperlo fare,
ma le conclusioni e la terapia sotto tutti i punti di vista è necessario
lasciarle al medico.
Senzz'altro sono stato poco chiaro; anche nei miei + sfrenati deliri
di grandezza, non potrei mai supporre di saperne di + del diabetologo;
anche se sapessi a memoria ed avessi compreso a fondo, il che non è
nella maniera + assoluta, i testi + significativi disponibili in rete
sul diabete, mi mancherebbe un aspetto essenziale che è la pratica
medica, l'applicazione sistematica del sapere medico ai mille casi
concreti che sono, com'è ovvio, difformi in misura diversa, a quelli
paradigmatici presentati nei manuali e nei sacri testi; la pratica
medica è, secondo me, 3/4 della storia; ciò mi sembra talmente ovvio
che l'ho dato per scontato ed infatti le osservazioni fatte erano +
espressioni delle mie perplessità o paure che una contestazione
radicale; i piccoli errori o, meglio, sbavature, preoccupano in quanto
potrebbero poi dar luogo a cose + gravi. In sintesi, la differenza di
20-30 punti, ipotizziamo, tra un metodo e l'altro non credo che
avrebbero potuto portare a errori clamorosi; l'unico guaio è stato
che, per un errore di comunicazione, io li ho presi con un metodo,
mentre il diabetologo con cui ho poi trattato aveva tutti le ragioni
per ritenere che fossero state prese con l'altro.
Post by Roberto da casa
Post by LazyDog
2. sono perplesso per il fatto che all'interno di una stessa strurrura
esistano divergenze di tale fatta, per cui valori, ad esempio, sotto
il 200, in quanto presi con un modo, se presi nell'altro, potrebbero
essere superiori a tale fatidica cifra,
Tu parti dal presupposto che la medicina sia una scienza esatta, mentre
invece non è così ed il modo della sperimentazione dei nuovi farmaci sugli
animali prima e sull'uomo poi ne sono la dimostrazione: tali test possono
essere particolarmente accurati e fatti con scrupolo, ma le decisioni di
applicarli sono basate più sulla scienza della statistica che sulla scienza
della medicina.
Un nuivo farmaco viene commercializzato non quando si ha la certezza che sia
efficace, ma quando si ritiene che abbia prodotto una buona percentuale di
guarigioni e non sono emerse particolari controindicazioni particolarmente
perniciose.
Tutti i protocolli che vengono rigorosamente usati oggi in medicina ed in
chirurgia sono basati su rilevazioni statistiche, tanto è vero che la
medicina alternativa stenta ad essere accettata non perché scientificamente
rilevante, ma perché non corredata da una storia documentata di risultati.
Per far accettare discipline come l'agopuntura è stato necessario che dei
pionieri pur di sperimentare si siano fatti radiare dall'ordine dei medici,
poi grazie al loro sacrificio ed alla loro tenacia hanno messo insieme una
documentazione che ha permesso di accettare l'agopuntura es il suo
insegnamento nelle università.
Non trovo affatto scandaloso che all'interno di una stessa struttura
sanitaria esistano punti di vista diversi sull'orario di misurazione del
livello glicemico; importante che il tutto sia congruente all'interno di un
protocollo che il medico segue per compensare la tua glicemia: se è quello
giusto o meno saranno i risultati a stabilirlo. Capisco che, visto che si
tratta della tua salute, gradiresti una maggiore certezza, ma come dicevo
prima non credo proprio che la medicina sia una scienza esatta.
Sono completamente d'accordo sul carattere statistico-probabilistico
della medicina, caratteristica che troviamo anche in certi settori
della fisica, vedi la quantistica, la dinamica dei gas, ecc. ...
(ammesso che i miei vecchi ricordi di studio siano esatti e grosso
modo validi ad oggi); trovo solo che sarebbe opportuno, dato poi il
carattere convenzionale della scelta dell'ora da cui far partire il
conteggio, dare indicazioni univoche al paziente; onestamente,
nonostante la mia preferenza, non credo che un modo sia superiore
all'altro in maniera univoca.
Post by Roberto da casa
Post by LazyDog
3. la glicata ti da una media, dato fondamentale, ma non ti dice se
nell'arco della giornata tu hai sbalzi glicemici molto forti (tipo da
iperglicemia a moderata ipoglicemia) o se il trend non è molto
frastagliato, quindi senza picchi e valli molto accentuati,
l'importante ' che il paziente sappia e sia edotto dal diabetologo su
come effettuarla, per evitare interpretazioni erronee dei dati;
Scusami, ma pensi che spetti a te dare autonomamente un interpretazione dell
misurazioni del livello glicemico?
Assolutamente no, idealmente vorrei potermi affidare con il massimo
della fiducia al diabetologo di riferimento e limitarmi a seguire
scrupolosamente le sue indicazioni; trovo stressante, e dal mio
scritto lo si vede chiaramente, credere di dovermi occupare di cose
che mi riguardano da vicino di cui capisco poco o niente; il fatto che
stamani, per la terza volta, da quando è stata variata la terapia, mi
sono misurato la glicemia postcolazione ed ho riscontrato un buon 177
( gli altri valori sono stati, cronologicamente, 150 e 192) mi fa
sperare e prevedere che il mio interesse, troppo polemico, se vuoi,
per certe apparenti incongruenze, subirà un tracollo molto maggiore
dela calo glicemico riscontrato.
Post by Roberto da casa
Se fosse così potresti fare a meno di andare da un medico.
Post by LazyDog
nel
mio caso, soffro particoiarmente dell'effetto alba, tipo , per esempio
reale, 250 dopo colazione, mentre dopo pranzo e/o cena sto sotto i
180, e quindi la terapia farmacologia e' stata variata in modo
mirato per contrastare l'iperglicemia postcolazione.
Questo dimostra che tu devi limitarti ad effettuare le misurazioni quando ti
vengono richieste da chi poi deciderà sulla terapia, senza crearti troppi
interrogativi a quanto pare "angoscianti"; credo che la cosa corretta sia
fare in modo che nel tempo i valori dell misurazioni siano confrontabili,
ovvero avvengano nel tempo nelle stesse condizioni di lontananza dai pasti.
Se comunque può esserti utile ti dico che anche io ho i miei picchi
iperglicemici la mattina a digiuno, ovvero a prescindere dalla prima
colazione, mentre ho le mie punte "positive" la sera (normalmente tra i 75 e
i 105); però se il pomeriggio schiaccio un pisolino la sera mi ritrovo con
la glicemia alta come la mattina a digiuno: è come se quando dormo si
addormenti anche il mio pancreas che smette così di produrre insulina.
Accordo sostanziale anche su questo punto, che è il mio obbiettivo, ci
sono cose che amerei seguire + che l'effetto della mezz'ora ... o
similia; + rientro nel range prefissato, + sono tranquillo, meno mi
preoccupo di questi problemi; è quasi una legge fisica!!!???? Se la
struttura sanitaria riesci poi a darmi in salute quello che posso
ragionevolmente chiedere, perchè contestarla o polemizzare?
Post by Roberto da casa
Post by LazyDog
Saluti da
Sergio Firenze
Ciao
Salutoni e con sana invidia per i tuoi 75-105; a me basta che stiano
sotto i 180, bisogna sapersi accontentare.
Sergio da Firenze
Sergio (BO)
2006-04-10 20:01:58 UTC
Permalink
Ciao
Ho seguito con attenzione i vostri discorsi perchè ero pieno di dubbi come
voi
Oggi ho chiesto alla mia diabetologa di Bologna e mi ha risposto molto
chiaramente:
La glicemia postrandiale si misura esattamente 2 ore dopo l'inizio del pasto
previsto dalla dieta .
Secondo lei non è il parametro più importante , ma è un indicatore che
l'aiuta a capire se la dieta è equilibrata nell'arco della giornata per cui
occorre effettuare le misurazioni alla mattina , al pomeriggio e alla sera ,
magari in rotazione.
Secondo lei sono interessanti anche i valori a 1e 3 ore dopo il pasto , ma
occorre segnalare sul diario esattamente come sono stati misurati altrimenti
non aiutano a capire come evolve la curva glicemica.
Ciao Sergio (BO)
romyr
2006-04-11 06:29:59 UTC
Permalink
Post by Sergio (BO)
La glicemia postrandiale si misura esattamente 2 ore dopo l'inizio del pasto
previsto dalla dieta .
E' una buona informazione. Ti ha detto anche quali sono i valori
accettabili ?

Comincerò anch' io, tanto per confronto, a fare qualche misurazione
dall' inizio. Fino adesso l' avevo fatta dalla fine.

Ciao
Sergio (BO)
2006-04-12 19:18:33 UTC
Permalink
Post by romyr
Post by Sergio (BO)
La glicemia postrandiale si misura esattamente 2 ore dopo l'inizio del pasto
previsto dalla dieta .
E' una buona informazione. Ti ha detto anche quali sono i valori
accettabili ?
Comincerò anch' io, tanto per confronto, a fare qualche misurazione
dall' inizio. Fino adesso l' avevo fatta dalla fine.
Mi ha detto che per ora i miei valori dovrebbero restare sotto 180 , ma in
futuro dovremmo cercare di abbassarli ancora .
Probabilmente sono valori adatti alla mia dieta e alla mia terapia e non
valori ottimali.
Mi ha detto anche che i valori cambiano di molto anche in pochi minuti , ma
purtroppo la tecnologia non ci consente ancora di avere una misurazione
continua per cui il parametro delle due ore è stato stabilito per
convenzione ed uniformita nelle misurazioni.
Ciao
romyr
2006-04-13 06:30:20 UTC
Permalink
Post by Sergio (BO)
Mi ha detto anche che i valori cambiano di molto anche in pochi minuti , ma
è proprio per questo che mi sono posto il problema.
Post by Sergio (BO)
purtroppo la tecnologia non ci consente ancora di avere una misurazione
continua per cui il parametro delle due ore è stato stabilito per
convenzione ed uniformita nelle misurazioni.
Ciao
Ciao

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